Il 2020 è stato l’anno dei grandi cambiamenti. L’obbligo di isolamento, il distanziamento sociale, la necessità di sanificare i prodotti dopo averli toccati ha indotto i consumatori e i lavoratori a modificare i propri comportamenti soprattutto nell’ambito degli acquisti. Molte aziende in questo periodo hanno fatto ricorso, per i propri dipendenti, allo smart working. La paura dei contagi, la necessità di stare chiusi in casa hanno spinto, anche quelli più restii, ad effettuare acquisti sul web.
Secondo l’Osservatorio B2c del Politecnico di Milano, la crescita degli acquisti online di prodotti raggiungerà i 22,7 miliardi nel 2020 (+26%), 4,7 miliardi di euro in più rispetto al 2019. Il fatturato delle aziende on line nel 2019 nel nostro Paese è stato di 48.5 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto al 2018, con oltre il 40% del fatturato derivato dal mobile commerce, il canale mobile ha avuto una crescita del 9.5% rispetto allo scorso anno, con il 76% dei consumatori italiani che ha acquistato online tramite smartphone, tablet o altri device simili, contro una media europea del 64%. Gli italiani hanno acquistato principalmente “prodotti” ossia beni e servizi fisici, per un valore complessivo di 23.4 miliardi di euro, oltre 5.5 miliardi in più rispetto solo allo scorso anno, contro una perdita di oltre il 47% dei servizi online (quelli legati a turismo, trasporti, assicurazioni e servizi finanziari), causa il blocco del turismo e dei trasporti. Protagonista del boom degli acquisti digitale è stato il settore alimentare. Infatti, da gennaio a settembre 2020, oltre due milioni di italiani ha acquistato prodotti alimentari in rete. Il food&grocery ha generato una crescita di fatturato di 2.3 milioni di euro. Oltre ai prodotti alimentari, gli italiani hanno acquistato in rete anche prodotti di informatica e elettronica di consumo (a causa anche della didattica a distanza, dello smart working o per tempo libero), contribuendo con 6 miliardi di euro di fatturato e una crescita rispetto al 2019 del 18-20 per cento. Infine un altro settore che ha registrato una crescita significativa è stato l’abbigliamento, che ha contribuito per 700 milioni di euro alla crescita del fatturato e-commerce in Italia, con un aumento del 21-22 per cento rispetto alla rilevazione precedente con un valore complessivo di 3.9 miliardi di euro.
Ma nel settore dell’abbigliamento si è assistito ad un altro fenomeno interessante, la diffusione del rent fashion, ossia l’affitto o il noleggio di borse, scarpe e vestiti di marca. Non dover uscire da casa per andare in ufficio o per un aperitivo con gli amici ha infatti spinto molte persone a prendere a noleggio abiti o scarpe di marca a prezzi accessibili, ma soprattutto potendoli restituire dopo averli indossati.
Il fenomeno, sviluppatosi in America, si è poi diffuso in Inghilterra e Cina, ed è approdato oggi anche in Italia. Secondo le stime dell’Allied Market Research, il fenomeno raggiungerà entro il 2023 un giro di affari di circa 1.9 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 10.6 per cento. Il fenomeno è spinto, oltre che da una logica del risparmio, anche e soprattutto da una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla tutela della salute – secondo un articolo apparso su El País, infatti, negli ultimi 15 anni la durata dei capi di abbigliamento è diminuita del 36% e oggi i vestiti hanno una vita media inferiore ai 160 utilizzi. Questa situazione genera ogni anno 16 milioni di tonnellate di rifiuti tessili nella sola Unione Europea. Inoltre secondo il The Guardian se, nei prossimi anni, non ci sarà un cambio di passo di qui al 2050, l’industria del tessile sarà responsabile di un quarto del consumo del carbon budget, causando un aumento della temperatura di ben 2°C. Ecco allora il fiorire di startup come Dress you can o Drexcode che offrono un servizio di noleggio abiti e accessori firmati da case di moda importanti, look creati da stilisti emergenti, capi vintage e moderni. I noleggi vengono gestiti attraverso piattaforme online all’interno delle quali si scelgono e prenotano gli abiti da noleggiare con ritiro in sede o consegna direttamente a casa. I noleggi durano in genere quattro giorni e includono il servizio di tintoria, il servizio di sartoria su misura e, con una piccola quota aggiuntiva, prevedono anche un’assicurazione contro danni lievi e le macchie. Inoltre, è consentito noleggiare più abiti e pagare solo quelli effettivamente indossati. Grazie a questo sistema di noleggio chiunque infatti può realizzare il desiderio di indossare capi d’alta moda per un’occasione speciale o semplicemente risolvere il problema quotidiano dell’outfit da ufficio. Tutto ciò affidandosi alle competenze di esperte fashion renter.
Ma quali sono i vantaggi? Oltre ad un significativo risparmio economico, c’è un aspetto ambientale, di cui si è detto sopra, ma soprattutto la possibilità di cambiare più spesso il proprio aspetto grazie ad un guardaroba virtuale illimitato. L’idea è quella di passare da un concetto di proprietà ad uno di possesso attraverso l’esperienza. Si investe di più su viaggi, concerti, teatri, libri e meno su beni fisici da possedere come scarpe o abiti alla moda. Ma con il fashion renting nascono anche nuove figure professionali come il fashion renter. Chi sono questi nuovi lavoratori? Persone che si occupano di consigliare, indirizzare e supportare al meglio le clienti, di farle muovere tra le varie piattaforme indicando offerte e nuovi capi da non perdere, allestendo funzionalissimi armadi on line e organizzando ritiri e consegne puntuali. Sono nate così le prime Academy, come quella di Pier Angelo Cantù, consulente aziendale e fondatore della Rental Consulting, una società che si occupa di migliorare le competenze professionali di chi vuole entrare o opera già nel settore del noleggio. Cantù è formatore nella Rental Academy, scuola di formazione che propone progetti su misura alle aziende, corsi di formazione per operatori del noleggio e un master in noleggio in collaborazione con Assodimi/Assonolo, associazione di settore. Per riuscire in questo settore sono necessarie diverse competenze. Innanzitutto passione e ascolto. Il noleggiatore deve offrire soluzioni a necessità che il cliente gli presenta, per questo è essenziale ascoltare con attenzione. Sono poi necessarie doti di organizzazione e dedizione, buona conoscenza tecnica dei prodotti che si noleggiano, capacità comunicative e d’uso delle soluzioni digitali. Il resto si può imparare in aula, ad esempio seguendo master o corsi.
Un percorso formativo di base è necessario per comprendere le dinamiche del settore e non sbagliare approccio e per conoscere le norme particolari da seguire, gli aspetti tecnologici, assicurativi e di sicurezza. È inoltre importante intercettare le nuove domande e rispondere in modo fidelizzato, trasparente e chiaro, utilizzare una contrattualistica adeguata, tariffe trasparenti e proporre prodotti che offrano a chi li usa la migliore esperienza possibile. I settori su cui puntare sono vari, si va dalle soluzioni a carattere locale per target di clienti, ad es. giardinaggio, eventi locali, artigiani, per le piccole attività fino al noleggio di beni di lusso appunto come abiti, borse o scarpe. Di seguito un elenco delle principali piattaforme di fashion renting con le principali caratteristiche. Drexcode, è un’ottima piattaforma, in italiano, inglese e francese. Ci si iscrive con e-mail e password oppure tramite il login di Facebook, e si scegli l’abito che più si preferisce nelle ultime collezioni.
Si seleziona la taglia e la data di consegna. La piattaforma offre anche consigli su come indossare l’abito in modo impeccabile. Al termine del noleggio, si contatta il corriere per il ritiro. In genere il noleggio dura 4 o 8 giorni (a seconda della richiesta al momento della prenotazione). Se la restituzione è prevista nel weekend o di giorno festivo, l’abito potrà essere reso il primo giorno feriale disponibile. Inoltre è possibile provare l’abito a casa (con un costo fisso di 20 euro più spese di spedizione ma si potrà provare una seconda taglia senza costi aggiuntivi) o presso il Drexcode a Milano, previo appuntamento. Gli abiti sono protetti da un’assicurazione per piccoli danni quali ad es. macchie. Lavanderia e sartoria inoltre sono a carico dell’azienda. Gli abiti sono disponibili in diverse lunghezze e ogni abito ha una sua scheda con le condizioni di noleggio e con il prezzo comprensivo di Iva. I vestiti sono divisi in categorie ad es. abiti da sposa, abiti da 50€, top e camicie, gonne pantaloni. Si possono noleggiare anche borse, gioielli e accessori per la sposa. Front-Row-Tribe è un altro sito che noleggia abiti di grandi stilisti, disponibile in italiano e inglese.
Anche qui la registrazione avviene con email indicando i nostri dati personali e compilando un modulo con le nostre misure. Per scegliere l’abito si utilizzano dei filtri per scegliere l’abito, il colore, lo stile e poi si seleziona la data di consegna. Il noleggio dell’abito dura per 4 giorni. Anche Front-Row-Tribe si occuperà di lavanderia e sartoria e dei piccoli danni in funzione dell’assicurazione obbligatoria dal costo di 5€. Accanto ad ogni abito è visibile il costo del noleggio e così come Drexcode anche qui è possibile prenotare l’abito fino a 6 mesi prima dell’evento. Reso e spedizioni sono gratuite. Inoltre al momento dell’ordine è possibile scegliere una seconda taglia di riserva senza costi aggiuntivi. Se nessuna delle due taglie va bene, se ne può scegliere un altro che sarà consegnato in tempo per l’evento, oppure in caso di indisponibilità di altri abiti è possibile richiedere il rimborso o un credito da utilizzare sul prossimo ordine. Altra piattaforma è LoveDress, che vende abiti ma li noleggia anche. La consegna avviene in 24/48 ore, si seleziona la taglia e la data di consegna, almeno due giorni prima dell’evento.
È possibile prenotare una seconda taglia qualora la prima non andasse bene. La prova dell’abito costa 15 euro. Anche in questo caso un’assicurazione copre eventuali piccole macchie o danni minori come scuciture, perdita paillettes etc. Il reso è gratuito e sono disponibili anche abiti da sposa. Infine Dress You Can, che noleggia abiti sulla falsariga di quelli prima recensiti. Si sceglie l’abito e/o i capi che si preferiscono (scarpe, borse, accessori) tra le collezioni catalogo e la data di noleggio. Il noleggio dura 4 giorni, e se cade in un giorno festivo si restituisce il giorno successivo. Inoltre è possibile ritirare e riconsegnare anche in negozio senza spese di spedizione oppure riceverlo a casa (a pagamento). È previsto anche qui la possibilità di provare l’abito prima. Con 20 euro si potrà provare l’abito a casa. E’ previsto un servizio sartoria e tintoria nel servizio. Come per le altre piattaforme è prevista un’assicurazione di 5 euro che copre danni dovuti a macchie o piccoli scuciture. Se gli abiti non vengono indossati non vengono fatti pagare (servizio offerto anche da altre piattaforme). Anche qui è possibile prenotare un abito fino a 6 mesi prima. Altre piattaforme che offrono servizio di noleggio abito e accessori sono: Rent Fashion Bag e Borse di lusso in affitto, sono due portali italiani specializzati nel noleggio di borse; VillageLuxe è un sito internazionale per noleggiare abiti, borse, scarpe e accessori.
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