Circa 350 famiglie riceveranno a sorpresa i pacchi alimentari donati dai giovani fratelli Sara, Andrea e Francesco Ceschin, contitolari con la madre Gianna dell’azienda vitivinicola “Il Colle” di San Pietro di Feletto, comune di poco più di cinquemila abitanti in provincia di Treviso. L’azienda, fondata nel 1978 dall’enologo Fabio Ceschin, è collocata nel cuore dell’area di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, “Il Colle” ha sempre creduto nelle potenzialità dell’uva Glera ed affinato negli anni le tecniche di spumantizzazione, convogliando le sue risorse nella produzione del Prosecco Superiore. Il Colle produce anche altri diversi vini del territorio, tra cui il Colli di Conegliano Rosso e il Refrontolo Passito Docg.
L’azienda gestisce e ha il controllo diretto su tutti i passaggi della filiera produttiva, a partire dai vigneti. Una parte delle uve deriva da terreni di proprietà mentre l’altra viene conferita da piccoli produttori.
La vendemmia è svolta unicamente a mano: sia per assecondare le caratteristiche del territorio collinare sia per iniziare un lavoro di selezione attenta della materia prima e permettere una riduzione dei trattamenti in cantina. L’azienda è dotata di attrezzature all’avanguardia e investe molte risorse nella ricerca interna, in particolare di tecniche per la riduzione dell’impiego della chimica, soprattutto per quanto concerne l’utilizzo dei solfiti. Gli enologi hanno sviluppato, ad esempio, l’esclusivo “Metodo Il Colle” che prevede la vinificazione e la spumantizzazione in assenza di solfiti e in un solo passaggio diretto da mosto a spumante, preservando così tutte le caratteristiche organolettiche e aromatiche del vino.
“Il bilancio provvisorio dell’annata che sta per chiudersi non è dei migliori e, come molte altre aziende penalizzate dal Covid, abbiamo subìto delle perdite racconta Sara Ceschin. “Però temevamo andasse peggio. Abbiamo perciò pensato alle famiglie meno fortunate procedendo a stanziare una somma per l’acquisto di beni alimentari, riservando un occhio di riguardo agli operatori turistici specialmente di Venezia, città particolarmente penalizzata dall’attuale blocco dei flussi turistici. Ci siamo rivolti alla Croce Rossa in funzione della loro riconosciuta affidabilità e per la conoscenza capillare delle situazioni di disagio della nostra regione”.
La maratona di solidarietà si è svolta a dicembre nella sede dell’azienda, dove una decina tra titolari dipendenti, affiancati da altrettanti volontari della Croce Rossa, si sono trasformati in operosi “impacchettatori”, con tanto di cappellino natalizio, per confezionare le 1065 gift-box che la Croce Rossa ha preso in consegna. “Una volta confezionate spiega Francesco Bosa, presidente regionale della Croce Rossa Italiana le scatole sono state caricate su un mezzo dell’azienda e portate nella nostra sede di Jesolo per essere smistate e distribuite tra i 26 diversi comitati veneti che a loro volta hanno provveduto a recapitarle, domicilio per domicilio, ai 350 destinatari finali. Il contenuto dei tre pacchi riservati a ogni famiglia, con valore stimato in circa 100 euro ciascuno, riteniamo possa garantire la sussistenza di due settimana per un nucleo familiare medio di 4-5 persone”.
“La percentuale di persone giunte alla soglia di povertà per ragioni Covid correlate continua Bosa sono aumentate del 40-45 per cento. Si contano oggi 2.671 famiglie, per un totale di circa 13.500 persone, che versano in condizioni di forte difficoltà, tantissime rispetto a prima. Alle situazioni di disagio segnalateci dagli assistenti sociali dei vari comuni, si aggiungono quelle indicateci dai medici di base o dai parroci che in virtù del loro ruolo particolare riescono a intercettare l’imbarazzo delle persone più schive, restie nel denunciare il sopraggiunto disagio. Ma noi interveniamo solo nei casi acclarati e documentati con certificazione Isee”.
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