L’accessibilità culturale: una proposta corale

Una buona parte del mondo della disabilità richiede al governo il varo di un’Agenzia nazionale per l’accessibilità culturale. Capofila della proposta è +Cultura Accessibile, associazione che da anni è impegnata per la fruizione della cultura per tutte le persone, favorendone la crescita e l’inclusione sociale. Il documento del coordinamento di associazioni parte dall’articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, dove è scritto che gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle persone con disabilità: l’accesso ai prodotti culturali in formati accessibili; l’accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati accessibili; l’accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale”. Il testo ricorda anche l’articolo 3 della nostra Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Sulla base di questi due principi +Cultura Accessibile e la Delegazione Cultura propongono il progetto nazionale per integrare in modo sistemico la resa accessibile nei processi e nelle politiche culturali e propone la nascita dell’Agenzia Nazionale per l’Accessibilità Culturale 

Ma perché è importante costituirla?
Spiegano i promotori: “Per la democratizzazione della Cultura perché la Cultura aperta a tutti è uno strumento fondamentale di coesione e inclusione sociale. Ma anche per soddisfare in modo più articolato e completo la Convenzione Onu e l’articolo 3 della nostra Costituzione. E ancora, perché le associazioni che si occupano della tutela e rappresentanza dei diritti delle persone con disabilità, ritengono che il comparto culturale debba necessariamente intervenire in modo organico e sistemico sull’offerta culturale affinché questa sia pienamente accessibile e fruibile a tutte le persone con disabilità e con particolare riguardo a quei cittadini con disabilità sensoriale e intellettiva/relazionale. L’accessibilità e la fruibilità al patrimonio culturale del nostro Paese permetteranno a persone che sino ad oggi sono rimaste escluse dalla sua fruizione, di espandere la loro cultura ed essere in questo ambito totalmente incluse. L’accessibilità e la fruibilità comportano la creazione di modelli che si appoggiano ad ausili che sono strumenti facilitatori non solo per le persone con disabilità ma anche per le persone anziane, per i migranti e per le fasce più fragili della popolazione.
L’area di intervento dell’iniziativa investe tutti i comparti della Cultura live e on line: cinema, teatro, arte mostre e musei esiti archeologici, musica. L’intervento previsto è sulle strutture, sulla produzione, sull’erogazione dei fondi. L’intervento sarà ovviamente concertato con il ministero come emanazione delle politiche culturali del ministero stesso. Tra le azioni primarie vengono indicate la promozione di campagne informative e di iniziative di conoscenza e sensibilizzazione; lo studio, la realizzazione, l’applicazione e la validazione di modelli condivisi; la realizzazione, dove mancanti, di pratiche Linee Guida; il coordinamento dei diversi dipartimenti accessibilità all’interno del ministero; l’adeguamento della normativa e inserimento dell’accessibilità come elemento premiante o escludente (legge del Cinema) nell’assegnazione dei contributi; la vigilanza sull’applicazione; l’apertura di un ufficio di coordinamento che possa seguire le diverse azioni ed essere riferimento per lo studio e la ricerca tecnologica; la formazione specifica all’accessibilità, con particolare attenzione alla creazione di strumenti e modalità di ingresso nel campo professionale a artistico per le persone con disabilità. 

La Delegazione Nazionale Cultura è composta da: Antonio Cotura e Assia Andrao (Fish Onlus); Nazaro Pagano (Fand e delegato Uici); Giuseppe Corsini (Ens); BiancaMaria Lanzetta Anfass; Giovanna Tuffu (Angsa); Giulio Nardone (Associazione Disabili Visivi Onlus); Enrico Dolza (Istituto Sordi Torino); Stefano Cattaneo (Pio Istituto dei Sordi di Milano); Roberto Romeo (Anglat); Maria Antonietta Tull (Anmic); Simona Guida (Apri); Francesca Di Meo (Issr-Cinedeaf); Daniela Trunfio, Anna Maria Marras, Stefano Pierpaoli (+Cultura Accessibile). “L’agenzia per l’accessibilità culturale rappresenta l’elemento di garanzia per concretizzare l’inclusione sociale – è quanto dichiara Stefano Pierpaoli, coordinatore di +Cultura Accessibile. “Senza un welfare culturale che interviene sulla conoscenza e nei processi di partecipazione alla vita della comunità non potrà mai esistere uno stato sociale che sostiene e che migliora la qualità della vita delle persone. Ci auguriamo che questo concetto venga finalmente capito anche in Italia”. 

 

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